La preside Mariapia
Veladiano, autrice de “La vita accanto” (vincitore del
premio Calvino e finalista al premio Strega) e l’intervistatrice
Alessandra Santin sono state le ospiti d’onore di questo incontro
al quale sono intervenute gratuitamente: ci tengo a
sottolinearlo perché è un evento degno di nota, segno che la
cultura può e deve essere alla portata di tutti.
“Una bambina
brutta vive in punta di piedi; (…) cerca indizi che la riguardano;
(…) cerca parole che l’assolvano. Di certo, una bambina brutta
non è figlia di Dio.”
Una volta terminata la
lettura, la preside è stata “rimproverata” dall’intervistatrice
perché la bruttezza di Rebecca, protagonista che racconta la propria
storia in prima persona, non viene mai espressa, come non vengono mai
descritte la morte -della madre suicida e del parricidio di L.- e la
malattia - si accennano zii malformati.
Io non so verso quale
rotta la scuola pubblica si stia barcamenando, però ha un ruolo
vitale tanto nella formazione della cultura quanto nella formazione di
cittadini autentici, pensanti e consapevoli della società in cui
vivono, carica di bruttezze certamente, ma che può diventare più
bella se diviene consapevole dei suoi difetti e lavora non più per
nasconderli ma per eliminarli.
Un mio personale
augurio va proprio a lei, perché non si faccia affondare dalla
tempesta che sta subendo.
Carmen Avoledo
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