tutto, o quasi, su di noi, la nostra vita a scuola, e quella fuori da scuola, il "fare" e il "disfare" di ogni giorno...
martedì 22 novembre 2011
Pedalate ragazze... Pedalate! u.u
Ciceroni per il FAI

Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, è un’associazione senza scopo di lucro che salvaguarda e tutela il patrimonio storico ed artistico italiano.
Anche quest’anno, nel mese di novembre si è svolto il progetto “Mattinate per il FAI”, il quale permette agli studenti delle scuole superiori di seguire un corso di formazione e, al termine di quest’ultimo, fare la guida ai propri compagni per quanto riguarda i monumenti e i palazzi che hanno dato un importante contributo alla storia della loro città.
A Pordenone è stata presentata la Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”, inaugurata lo scorso anno.
La 4^ATT e la 4^BTT dell’istituto, insieme ad altre classi provenienti da altre scuole, hanno avuto la possibilità di partecipare a questa iniziativa. Dal 21 ottobre all’11 novembre si sono recate ogni venerdì presso l’auditorium della Galleria per frequentare il ciclo di lezioni presentato da vari docenti con tematiche differenti che variavano di volta in volta.
Nelle due ore del venerdì pomeriggio (un po’ pesanti per i ragazzi, dopo 5 ore di scuola) si è parlato della Villa Galvani che è appartenuta all’omonima Famiglia, la quale ha dato un’importante impulso per l’economia del territorio.

Questo argomento è stato molto interessante e molto seguito; successivamente si è passati a concetti più impegnativi, come ad esempio la costruzione della Villa Galvani e il suo relativo restauro avvenuto durante gli anni ’80-’90 del secolo scorso, che hanno catturato meno attenzione da parte degli studenti.
Alla conclusione di queste lezioni, all’incirca 70 ragazzi si sono suddivisi in gruppi e si sono proposti per fare le guide durante le mattinate del 14, l5 e 16 novembre.
Io, Camilla, Chiara, Irene e Magdalena abbiamo fatto da cicerone il giorno 14 e ovviamente eravamo un po’ emozionate, dato che era la nostra prima esperienza su questo campo fortunatamente, dopo l’attesa di circa un’ora dall’arrivo delle classi superiori, la nostra esposizione è andata molto bene e, addirittura, abbiamo ricevuto i complimenti da parte di una professoressa.
Abbiamo notato che, in effetti, si doveva curare di più l’organizzazione, ma alla fine tutto è proceduto per il meglio e siamo state molto soddisfatte e contente di questa esperienza.
Il venerdì successivo, dopo la ricreazione, coloro che hanno fatto la guida per il FAI si sono diretti nel Palazzo della Provincia per ritirare l’attestato destinato a ciascun cicerone e, ovviamente, è stata un’ulteriore gratificazione.
Grazie a questa opportunità, ci siamo messe alla prova e allo stesso tempo ci siamo divertite, passando una mattinata diversa dalle solite, molto piacevole e soprattutto appagante.
testo:Deborah Viera
composizione:Giulia Cavalsi
venerdì 18 novembre 2011
Perché la “diversità” è, oggi più che mai, vitale.
Venerdì 11/11/11, la sirena del teatro Verdi di Pordenone ha zittito la platea e tutta la “Porden



Mi hanno colpito mo

Una società, immutata nei tempi – aggiunge Grossi - da quelli passati a quelli odierni, che ha paura della diversità, perché essere onesti significa essere diversi, e che fa del tutto per annichilire l’elemento considerato spurio con tutti i mezzi, anche quelli più perversi. M

Tema quanto mai accattivante e attuale:
spero che ognuno faccia sempre il possibile per essere onesto, così da creare un futuro più civile di quello finora conosciuto e dando il buon esempio ai piani alti, che per lo più hanno ormai scordato cosa sia questa diversità.
Grafica: Kevin Del Bianco
martedì 8 novembre 2011
Sole che risclada
sorrido,
il calore del sole
continua a scaldare le mie giornate.
tutto ciò che incontra
permettendo di ammirare la bellezza delle cose,
la bellezza di ciò che ci circonda.
sono tutti miracoli che
di da luci e sogni
di dolori e gioie.
Una lieve folata di vento caldo
mi sfiora il volto
e ritorno alla realtà,
Impressioni sull'Espressionismo
Giovedì 27 ottobre gli studenti delle classi V dell’Istituto hanno perso qualche caloria più del solito.
No, non hanno deciso di fare una dieta di classe, ma bensì una gita che li ha fatti girare in lungo e in largo l’elegante Villa Manin di Passariano di Codroipo che al momento ospita una vasta mostra sull’ Espressionismo.
Nel giardino esterno ha colpito molto la mostra fotografica, incentrata sui migliori paesaggi del Friuli Venezia- Giulia e delle più famose capitali d’Italia e d’Europa, che ha letteralmente fatto viaggiare tutti coloro che hanno dato anche solo una sbirciata a quei mastodontici pannelli.
Non descriverò di ogni singolo dettaglio dei più di cento quadri che hanno avuto modo di vedere (perché “l’arte si sfuma ogniqualvolta la sua bellezza viene ingabbiata tra due righe e un punto”, e perché non voglio scrivere un libro!), però posso dare un assaggio su quello che ha attirato maggiormente l’attenzione dei visitatori e sulla storia su cui queste opere poggiano.
I quadri provengono dal berlinese Brucke Museum e racconta, secondo una scansione cronologica e quasi monografica, la nascita e lo sviluppo del movimento denominato Die Brucke (Il ponte) che è la base su cui si è sviluppato l’Espressionismo.
Gli autori che abbiamo preso in esame sono stati: Kirchner, Breyl, Heckel, Nolde, Shmidt-Rottluff, Pechstein e Mueller, che in comune non avevano un piano artistico preciso, ma il solo intuito creativo e la voglia di rompere le rigide norme sociali dell’epoca.
Fritz Bleyl, Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff, tutti studenti di architettura a Dresda, furono i fondatori del gruppo. Emil Nolde e Max Pechstein entrano nel gruppo nel 1906 e Otto Mueller nel 1910. Le opere di questi artisti, soprattutto nel periodo in cui fecero parte del movimento, che si scioglierà nel 1913, sono accomunate soprattutto dalla generale semplificazione, dai contorni neri molto marcati e dal frequente accostamento dei colori complementari per dare più vivacità e luce al disegno. Accanto a paesaggi e ritratti compaiono scene urbane filtrate attraverso gli occhi degli autori che polemizzano con la realtà sociale che li attornia.
L’opera- simbolo della mostra è senz’ombra di dubbio Marcella, opera di Kirchner che rappresenta una ragazzina seduta su un divano assorta nei suoi pensieri con un gatto bianco accoccolato al suo fianco. Il suo corpo infantile è, dal punto di vista dell’autore, quanto mai vicino alla natura e alla spontaneità. Per quel che riguarda i colori, il verde, colore prevalente ed indica una certa ambiguità nei sentimenti (un tocco di eros, perché Marcella da bambina sta diventando donna?) mentre per lo stile sono da notare le linee marcate e dritte, e il punto di vista doppio, che rende il pavimento tale da farlo sembrare quasi verticale, quasi che fa precipitare le bottiglie di vino -simbolo della vita non convenzionale- addosso a chi osserva il quadro.
Dopo questa immersione nel mondo dell’espressionismo, gli alunni sono riemerse nel prato che ospita la mostra fotografica, e hanno continuato la visita a gruppetti.
Un piccolo gruppo è ritornato dentro la mostra per visitare con meno frenesia la stanza dove dormì Napoleone e i quadri che prima non si era potuto godere al meglio, un altro gruppo è restato al sole, a guardare nuovamente le fotografie, un gruppo è andato a vedere la stanza dove sono ancora tenute le carrozze (quelle da corsa, quelle per i contadini, quelle aristocratiche, quelle per le feste, i calessi …), un altro gruppo è scappato nella luminosa cappella stile rococò con ritorni al classicismo dei Manin dedicata alla Madonna (famosa in tutto il nord-est perché è la sintesi del lavoro del famoso scultore Giuseppe Torretti, dell’architetto Domenico Rossi e del pittore Giuseppe Bernardi) ed un ultimo gruppo si è rifugiato nell’”armeria”, dove erano esposte non solo armi da fuoco, spade e armature europee, ma anche armi giapponesi del periodo Meiji e antecedente.
Testo: Carmen Avoledo
Composizione: Kevin Del Bianco